Pesach, la Pasqua Ebraica

Marzo 10 2015

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Pesach, la Pasqua ebraica, è una delle festività ebraiche più importanti ed inoltre, insieme a Sukkot e Shavuot, è una delle tre feste che si legava ad un pellegrinaggio, quando cioè il popolo ebraico si recava al Tempio di Gerusalemme offrendo doni sacrificali, animali e prodotti della terra.

Pesach ricorda l’esodo e la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto, dura otto giorni (sette in Israele) e i primi due e gli ultimi due sono di Yom Tov cioè giorni di festa in cui bisogna gioire; inoltre sono anche giorni di festa solenne cioè di Moed.

I due comandamenti più importanti della festa di Pesach sono mangiare la matzah, cioè il pane non lievitato e la proibizione a nutrirsi di qualsiasi alimento che contenga lievito. I cibi lievitati sono detti Chametz. In antichità c’era anche un terzo comandamento che prevedeva l’offerta dell’agnello nel giorno di Pesach e cioè il 14 di Nisan e mangiare questo la stessa notte.  Questi comandamenti poi sono stati trasformati in una cena chiamata “Seder” che viene celebrata le prime due sere di Pesach. Durante il seder viene letta l’Haggadah che narra il conflitto con il Faraone, le 10 piaghe e la fuga dall’Egitto.

Prima dell’inizio della festività gli ebrei svolgono delle pulizie molto approfondite proprio per eliminare da casa ogni traccia di chametz, cioè di lievito o qualunque cibo che lo contenga.

Infine i primogeniti maschi, in ricordo di quando il Signore, tramite Mosè ordinò al popolo di Israele di marcare gli stipiti delle loro porte con del sangue di agnello cosicché avesse potuto riconoscere le loro case e non uccidere i loro primogeniti, digiunano dall’alba al tramonto prima dell’inizio della festa.